Risanamento dei territori, coordinamento delle azioni, libero mercato, l’Unione Europea: quattro capisaldi per la bonifica delle discariche

Dal 24 marzo 2017 è in atto una missione che il Governo ha affidato all’Arma dei Carabinieri attraverso la nomina di un apposito Commissario Straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale che è un Generale dell’Arma con la messa a disposizione di una task-force centrale coadiuvata dai Comandi territoriali e da quelli di Specialità dell’Arma, con il compito di svolgere la bonifica o messa in sicurezza di 81 siti di discariche abusive presenti in pregevoli zone rurali e montane del nostro territorio nazionale.

Sono 81 i siti che residuano da un numero iniziale di 200 discariche che sono stati oggetto di una gravosa sanzione che lo Stato italiano sta corrispondendo all’Unione Europea a seguito della Sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2 dicembre 2014 (Causa C-196/13) che ha condannato l’Italia per non aver ottemperato alle Direttive europee in materia di bonifica delle discariche una volta utilizzate. Nel periodo di anni 1970-1990 il nostro Paese attivò una serie di discariche per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) per corrispondere alle prime Direttive della UE in tema di rifiuti ma molte di queste furono attivate, proprio in emergenza, senza i necessari criteri e le caratteristiche di sicurezza a garanzia della salubrità dell’ambiente e della salute dei cittadini e inoltre non furono risanati i territori una volta ultimato il loro utilizzo.

Per questo intervenne la Sentenza della Corte di Giustizia Europea a seguito della quale 119 discariche abusive furono bonificate o messe in sicurezza grazie all’intervento del Ministero dell’Ambiente che si attivò subito dopo il 2 dicembre del 2014; successivamente gli 81 siti rimasti, fra cui si trovano i casi più complessi da risanare, sono stati affidati dal 24 marzo 2017 all’Ufficio del Commissario e all’intervento dell’Arma dei Carabinieri. Ad oggi degli 81 siti, 41 sono stati bonificati e per gli altri 40 il cronoprogramma prevede il termine nel 2023.

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