CASTEL DI SANGRO in provincia dell’Aquila (AQ)

Richiesta di espunzione al 10° semestre successivo alla sentenza, con comunicazione alla Struttura di Missione Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri alla Commissione UE il 02 dicembre 2019.

In data 18.06.2020, con  SM_ Infrazioni  DPE 0000685 -P  del 18.06.2020  della Presidenza del Consiglio dei Ministri –

è stata comunicata l’accettazione da parte della Commissione Europea del dossier di richiesta di espunzione,  il sito risulta quindi eliminato dalla procedura di infrazione con questa motivazione:

 

“Per quanto riguarda la discarica di Castel di Sangro(AQ) – Loc. Pera Papera  (ABRUZZO ), le Autorità Italiane avevano già presentato – ai fini de calcolo della quarta penalità semestrale (3 giugno 2016- 2 dicembre 2016) una documentazione volta a attestare che la contaminazione rilevata nel sito non supera i limiti consentiti dalla legislazione italiana. Tuttavia, dalla stessa documentazione risultava che era stata formulata la raccomandazione di eseguire una messa in sicurezza, con capping  e sistema di raccolta delle acque piovana. Di conseguenza, la Commissione aveva concluso che non si potesse escludere il rischio di contaminazione a causa dei rifiuti e che pertanto il requisito sub iii) non fosse soddisfatto.

In seguito le Autorità Italiane hanno nuovamente presentato la discarica in esame ai fini del calcolo della nona penalità semestrale (3dicembre 2018 – 2 giugno 2019). In tale contesto, veniva fornito un quadro più preciso circa la natura della contaminazione e la sua estensione. Più specificatamente, nelle acque sotterranee risultava una concentrazione di manganese superiore alle concentrazioni soglia di contaminazione. Le Autorità Italiane hanno comunicato che tali valori potevano spiegarsi con la natura dei suoli e delle rocce e che data la tossicità pressoché nulla di tale metallo e l’andamento altalenante dei valori, il sito non era da considerarsi contaminato. Tuttavia, al di là del manganese, risultavano in eccesso anche talune sostanze inorganiche quali solfati, nitriti e cloruri, sicuramente associati alla dispersione di percolato. Inoltre nel sottosuolo veniva rilevata una contaminazione da idrocarburi pesanti, mentre nel suolo superficiale risultava la presenza di diossine e furani, attribuita a frequenti incendi avvenuti nel sito. alla luce di questi elementi e dal fatto che i lavori di riabilitazione risultavano essere tuttora in corso, i servizi della Commissione non avevano  considerato la discarica come messa in conformità.

Dalle ultime comunicazioni ricevute (determina del Commissario straordinario per la realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento alla normativa vigente delle discariche abusive presenti sul territorio nazionale n. 151 del 2.12.2019 e relativi allegati) e in particolare, dalla risposta recante la data del 5 marzo 2020 alla richiesta di chiarimenti inoltrata da questi servizi il 13 febbraio 2020, la situazione di tale discarica risulta definita, nel senso che i lavori di messa in sicurezza, già menzionati nelle comunicazioni relative al quarto e al nono semestre e dichiarati iniziati in data 03 ottobre 2019, risultano conclusi in data 27 febbraio 2020. Il sito risulta ricoperto da uno strato di terreno argilloso che costituisce la copertura della discarica. Il completamento dei lavori è confermato dall’invio di un certificato di ultimazione dei lavori. Dalla descrizione che ne viene fornita si tratta di lavori che vanno a completare quanto eseguito in precedenza in funzione del progetto di utilizzare l’area a scopi sportivi e ricreativi, come area di tiro con l’arco. Pertanto, sulla base delle informazioni fornite dalle Autorità italiane, i servi della Commissione concludono che questa discarica è regolarizzata.

 

Per questo sito non è dunque dovuta alcuna penalità.    

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