greenreport.it - inquinamenti e disinquinamenti
Intervista
Generale, sono passati alcuni anni dalla sua nomina a Commissario per le discariche in infrazione europea: vuole riassumerci brevemente cosa è stato fatto e cosa ancora c’è da fare?
Da quando mi è stato affidato l’incarico commissariale, il nostro obiettivo è stato chiaro: concludere il contenzioso con l’Unione europea legato alle discariche abusive, mediante azioni concrete di messa in sicurezza, bonifica e recupero ambientale.
In questi anni con la task force dell’Arma dei Carabinieri abbiamo avviato un cronoprogramma che ha coinvolto decine di siti su scala nazionale.
Ad oggi, su circa 81 siti affidati alla struttura commissariale, oltre il 98% (ossia 80 siti) è stato messo in sicurezza e quindi fuoriuscito dalla procedura d’infrazione, a beneficio sia dell’ambiente sia dell’erario dello Stato in termini di riduzione delle sanzioni semestrali per l’Italia. A dicembre prossimo si concluderanno i lavori sull’ultimo sito, Chioggia, e la procedura di infrazione Discariche abusive potrà essere definitivamente archiviata, ma non dimenticata, visto che è nel tempo divenuta una best practice.
La strategia del nostro agire è stata duplice: da un lato intervenire con la sicurezza immediata dei siti, togliendo pericolosità e contaminanti, dall’altro predisporre piani di riqualificazione e riconversione delle aree, rendendole compatibili con usi sostenibili per le comunità locali
In parallelo, abbiamo avviato procedure di monitoraggio, trasparenza e collaborazione con autorità giudiziarie, per garantire che gli interventi rispettino principi di legalità e responsabilità.
L’andamento delle sanzioni semestrali ha mostrato una decrescita costante: il risparmio stimato complessivo dal 2017 in avanti è significativo, basti pensare che la sanzione si è ridotta sensibilmente e ha consentito un risparmio di oltre 140 milioni di euro al nostro Paese.
L’azione dell’Unione Europea ha consentito di difendere la salute, la sicurezza e la vivibilità dei territory infatti ogni bonifica completata è un patrimonio per le comunità locali.
Un altro elemento importante è il coinvolgimento dei territori infatti la partecipazione attiva, la collaborazione con le strutture commissariali e dello Stato nelle sue varie articolazioni, sono elementi decisivi per il successo effettivo e duraturo.
Nel febbraio 2025, a seguito della condanna dell’Italia da parte della CEDU per la nota questione Terra dei Fuochi, il Governo Meloni ha deciso di affidarsi a lei per risolvere anche quest’emergenza ambientale: ci illustri il suo piano d’azione.
Il piano di azione elaborato si basa su sei linee strategiche: ricognizione completa dei siti contaminati, caratterizzazione tecnica, messa in sicurezza e bonifica, monitoraggio ambientale e sanitario permanente, trasparenza dei dati e partecipazione civica, infine semplificazione delle procedure amministrative.
Abbiamo già censito 293 siti potenzialmente contaminati. Ogni sito viene affrontato con un approccio scientifico: analisi del suolo, acque, aria, definizione del rischio sanitario e scelta dell’intervento più efficace.
Ci siamo subito concentrati sui siti più critici, dove l’esposizione al rischio sanitario è maggiore. Le prime attività di smaltimento dei rifiuti, si sono avviate lo scorso 15 ottobre con la rimozione dei cumuli di rifiuti abbandonati nei comuni di Giugliano in Campania, Recale, Villa Literno. Parallelamente, abbiamo iniziato il coordinamento delle bonifiche ed avviato il monitoraggio ambientale permanente, che sarà condotto in collaborazione con ISPRA, ARPAC e Istituto Superiore di Sanità. È un sistema che ci permetterà di misurare con continuità gli effetti delle bonifiche e prevenire nuove situazioni di rischio.