La missione e la condotta del Carabiniere

Le dinamiche che caratterizzano l’Italia, il Paese, le Istituzioni, la società, i singoli cittadini sono in continuo mutamento e progresso, accanto al benessere materiale, lo sviluppo culturale ed economico, le piene opportunità si moltiplicano anche le disuguaglianze, le marginalizzazioni, il disagio e l’inquinamento per questo motivo fissare la coscienza ed i doveri su cui si fonda l’agire, l’impegno e il valore del carabiniere risulta basilare e necessario poiché, anche citando l’ex Comandante Generale G.C.A. Tullio Del Sette:fare il Carabiniere o “essere” Carabiniere è al tempo stesso un impiego, una professione ma soprattutto una missione”.  

Quindi l’essere carabiniere (del commissario e di tutti i componenti dell’ufficio) rappresenta e sottendente una serie di valori e caratteristiche peculiari ed uniche:

  • la consapevolezza del proprio ruolo ovvero valorizzare le tante luci di cui è costituita l’Italia contro le ingiustizie, i reati, l’illegalità;
  • rispetto delle regole come caratteristica imprescindibile di un’Istituzione che svolge compiti e funzioni delicate di tutela dei cittadini e delle collettività, ciò equivale a sapere “cosa di deve fare” e ugualmente al “perché va fatto”. In sostanza l’uniforme è e deve rimanere, una riconoscibile garanzia del rispetto delle norme e di vigilanza della legalità;
  • disciplina e gerarchia ovvero quale fattore di coesione ed efficienza la cui importanza è sottolineata proprio in vista delle funzioni svolte, rigore e disciplina ovviamente non fini a se stesse ma circostanziate nel perimetro dei compiti lavorativi e nel raggiungimento dell’efficienza ed efficacia dell’agire.
  • la responsabilità ovvero rispondere con il massimo sforzo del proprio operato nella continua ricerca del raggiungimento dell’obiettivo fissato;
  • la partecipazione ai bisogni dei cittadini ovvero migliorare la qualità delle relazioni quotidiane con le comunità perché “sicurezza e fare bene” si costruiscono attraverso un modello organizzativo collegiale e di prossimità, dove il carabiniere non è repressore ma “preventore” e solo successivamente risolutore.

Ancora una volta, in conclusione, non si può non sottolineare che il compito proprio del carabiniere, spiegato con chiarezza fin dal momento della fondazione del Corpo, è la difesa del bene della sicurezza quale garanzia dell’ordine sociale e premessa insostituibile del bene comune per il pieno svolgimento della vita quotidiana, quindi anche e soprattutto, la salvaguardia e la promozione dell’ambiente ovvero del contesto in cui si muovono le ordinarie fasi di vita rappresenta uno dei compiti primari del carabiniere.

Per finire l’etica che sottendete l’essere carabiniere è certamente un punto di forza per la realizzazione della missione di bonifica e restituzione, alla comunità nazionale e alle singole collettività locali, di quei territori, per anni, sottratti ai normali cicli di vita. 

Alla base del nostro operato è la consapevolezza e la conseguente volontà di non focalizzarsi su di un unico punto di osservazione forzatamente unificante, ma piuttosto il tentativo di unire fra loro diverse prospettive (nazionali, regionali e locali) al fine di costruire previsioni, studi e quindi, comprensione dei fatti per giungere alla risoluzione delle problematiche. Una lettura pertanto su diversi blocchi, abbandonando la pretesa di possedere la verità perché organo centrale di vertice, ma studiando i fenomeni per step, facendoli compenetrare ed intrecciare con le spinte e gli spunti anche dal basso. Nasce un lavoro di conoscenza e consapevolezza che si definisce progressivamente per giungere ad identificare gli strumenti più adatti agli obiettivi. 

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